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Piante velenose per gatti

Quando si tratta di gatti e piante bisogna premettere che non tutti i felini mostrano lo stesso grado di interesse per esse. Ogni individuo è diverso e, anche se alcuni dimostrano una forte propensione per masticare ed ingerire le foglie delle piante, altri sono interessati solo occasionalmente e molti altri ancora non li vedremo mai mangiare qualsiasi tipo di vegetale. Ma quali sono le piante velenose per i gatti? E quali quelle sicure? Cosa fare in caso di avvelenamento? In questo articolo risponderemo a queste e altre domande, con i consigli della dott.ssa Claudia Mazzanti di Mondogatto!

Perché i gatti mangiano le piante

Le motivazioni per cui molti gatti manifestano l’istinto di mangiare foglie di piante o fiori non sono del tutto chiare e possono essere diverse. Vediamo le principali!

  1. Combattere i parassiti

    La prima ritiene che i gatti possano ingerire le piante come trattamento antiparassitario, cioè per combattere infestazioni di parassiti. Questo comportamento viene messo in atto anche da altri animali, come gli scimpanzé.
  2. Bilanciare la dieta

    La seconda possibilità è di tipo nutrizionale, l’ingestione di piante quindi potrebbe essere ricercata dal gatto per bilanciare la propria dieta. Alcune piante, infatti, sono ricche di particolari nutrienti, come la vitamina E e l’acido folico.
  3. Digerire meglio

    La terza opzione è che i felini usino l’erba o altre piante per migliorare la loro salute digestiva. In alcuni casi l’ingestione di vegetali è conseguente alla necessità del gatto di voler indurre vomito, o perché non sta molto bene o semplicemente perché vuole facilitare il rigurgito del pelo ingerito leccandosi, prevenendo così la formazione di palle di pelo nello stomaco o per liberarsene. D’altra parte, mangiare alcuni tipi di erba costituisce un apporto di fibre che agisce come lassativo naturale e favorisce il transito intestinale.

Bisogna poi puntualizzare che il gatto è un predatore ed un animale fortemente curioso, spesso l’ingestione di piante può essere anche accidentale durante il gioco o una caccia a qualche insetto. Considerando quindi tutto ciò è importante sapere quali specie di piante sono buone e sicure per i gatti e, soprattutto, quali tipi di piante possono essere pericolose.

Piante sicure per i gatti

Esistono numerose piante sia da interno che da esterno che non sono tossiche per gatti ma alcune hanno anche proprietà benefiche. Eccone alcuni esempi.

Catnip o erba gatta

La Nepeta cataria, conosciuta appunto come erba gatta, deriva il suo nome dal nepalectone un dei principali oli volatili contenuti in essa. Questo principio attivo è in grado di stimolare i neuroni sensoriali del gatto che lo portano a mostrare alterazioni comportamentali come forte eccitazione ma più spesso uno stato di rilassamento. La risposta al nepalectone è ereditaria, circa il 70-80% dei gatti mostra interesse in presenza della pianta, quindi non tutti i gatti sono suscettibili agli effetti del catnip. Inoltre, questa pianta non ha effetto sui gattini fino a quando non hanno circa tre mesi. È sempre bene ricordare che a seguito di un consumo eccessivo di erba gatta fresca è possibile che si verifichino episodi di vomito o dissenteria.

Camomilla e valeriana

Entrambe sono piante da esterno molto raccomandabili per i gatti. La camomilla se viene ingerita la camomilla è utile per problemi gastrointestinali lievi. La valeriana invece produce un effetto sedante nei gatti ed è quindi un eccellente tranquillante naturale per gatti nervosi o stressati.

Piante aromatiche

Le piante aromatiche sono considerate piante non tossiche per i gatti e le possiamo anche utilizzare come condimento del loro cibo. Anche se sono moltissime le piante aromatiche, le più adatte ai gatti sono: il rosmarino, il timo, il prezzemolo e la menta per le loro proprietà. Queste piante apportano al gatto sostanze positive come vitamine e minerali, hanno proprietà diuretiche, antiinfiammatorie e depurative. Il prezzemolo è utile al sistema urinario, indicato per gatti che soffrono di infezioni alla vescica o calcoli renali. Il rosmarino è un eccellente rilassante muscolare. Il timo rinforza il sistema immunitario e aiuta a combattere le malattie come la cistite, la bronchite e le coliche grazie alle sue proprietà espettoranti, balsamiche e diuretiche. La menta ha proprietà decongestionanti soprattutto a livello respiratorio.

Suggerimenti:

Le principali piante velenose per i gatti

Moltissimi gatti sono mangiatori esigenti che istintivamente prestano attenzione a ciò che mangiano, specialmente la prima volta che provano un alimento. Per questo motivo, nei gatti l’avvelenamento da pianta è raro. È il gatto più giovane e curioso il più esposto al consumo di piante nocive, soprattutto piante da appartamento. I gatti che possono uscire liberamente tendono a mangiare erbe e hanno meno probabilità di provare altre piante, anche se leccandosi possono erroneamente ingerire elementi che si sono impigliati nel loro pelo.

  • Monstera. L’intossicazione, in seguito alla masticazione della pianta da parte di gatti, non è ancora chiara ma secondo alcuni recenti studi dipende da una sostanza proteica che rilascia istamina. I sintomi più frequentemente riportati sono irritazione e dolore del cavo orale con ipersalivazione, rigonfiamento a livello faringeo, rigonfiamento della lingua fino ad arrivare nei casi più gravi a respirazione difficoltosa e forte dispnea.
  • Dieffenbachia. Molto diffusa come pianta da appartamento, può provocare soprattutto nei gatti gravi intossicazioni a seguito di masticazione delle foglie o degli steli. Tra i sintomi segnalati: irritazione, dolore nel cavo orale, edema, infiammazione delle mucose buccali, edema della glottide, asfissia, cecità, vomito, ipersalivazione, diarrea, tremori.
  • Stella di Natale. Anche la meravigliosa pianta da interni di frequente uso durante il periodo delle festività natalizie comporta rischi per i nostri animali. Può infatti provocare danni all’apparato digerente in seguito all’ingestione o alla masticazione di foglie e petali. Tra i sintomi che si possono presentare troviamo irritazioni delle mucose dell’apparato digerente, bruciore a lingua e labbra, edema, congiuntivite, lacrimazione, vomito, diarrea, tremori.
  • Aloe vera. È potenzialmente pericolosa sia per i cani che per i gatti, a causa delle saponine e del lattice. Questi componenti possono causare vomito, diarrea, crampi e disidratazione.
  • Agrifoglio. L’ingestione delle sue foglie e bacche rosse possono provocare disturbi dell’apparato gastro-intestinale, che si manifestano con sintomi quali vomito, diarrea e torpore.
  • Cycas revolutas. Questa pianta è tossica in tutte le sue parti, ma in particolare nei semi. L’ingestione può causare vomito, sangue nelle feci, diarrea, diminuzione dell’appetito, aumento della sete con conseguente poliuria, fino ad arrivare a paralisi, convulsioni e coma.

Tra le piante da appartamento più comuni che possono causare tossicità se ingerite ricordiamo anche il ficus Benjamin, i gigli e tutte le lilliaceae. Per quanto riguarda invece le piante da esterno da non dimenticare sono l’oleandro, l’edera, il narciso, la calla e le felci.

Come evitare l’avvelenamento?

Sicuramente la prima via da percorrere per evitare incidenti domestici è quella di eliminare le piante potenzialmente tossiche per il gatto o almeno collocarle in punti della casa difficilmente accessibili al nostro felino domestico come, ad esempio, appendendole al soffitto. In commercio esistono anche degli spray dissuasori che possono essere spruzzati sulle piante senza danneggiarle che scoraggiano il gatto ad avvicinarsi a quest’ultima. Per dissuadere il gatto ad avvicinarsi alle piante è possibile anche circondare queste ultime con una superficie sgradevole, ad esempio un foglio di alluminio. Il gatto potrebbe non voler camminare su una superficie del genere per raggiungere le piante.

Se il nostro felino tende a danneggiare le piante insistentemente è importante capirne il motivo. Potrebbe infatti semplicemente annoiarsi dentro casa. Il fogliame in movimento è la cosa più vicina ad un giocattolo o ad una preda che riesca a trovare nell’ambiente in cui vive, non dovrebbe sorprendere che ne sia attratto.

Il modo migliore per contenere i comportamenti dannosi nei confronti delle piante è fornire al micio delle alternative più valide e sicure, come per esempio giocare regolarmente con lui e lasciargli a disposizione qualche giocattolo quando è solo in casa. Il gatto può annoiarsi ancora di più se non c’è nessuno a tenergli compagnia, avendo a portata di zampa dei giocattoli quando è da solo potrà sfogarsi in modo più costruttivo anziché masticare le piante.

Cosa fare in caso di avvelenamento?

È sempre bene ricordare che i sintomi di eventuali intossicazioni variano a seconda della specie ingerita, dalla parte (foglie, fiori o steli) del vegetale che viene masticata ma anche quantità di pianta ingerita. I sintomi più frequenti sono vomito, scialorrea profusa, diarrea e difficoltà respiratorie. Nel caso in cui il vostro felino domestico cominci a presentare questi sintomi a seguito di una sospetta ingestione di una pianta è sempre bene come contattare il proprio veterinario di fiducia e portare il gatto in visita il prima possibile in modo che possano essere eseguite tutte le terapie mediche del caso per alleviare i sintomi ed evitare complicanze più serie.

Ti piace l’idea di decorare la casa con un po’ di verde? Dallo stile giungla urbana al look minimal, nella nostra sezione dedicata alle “Piante da interno” trovi consigli su quali scegliere e come abbinarle!