A lezione di buone maniere con Csaba Dalla Zorza
È l’interprete del savoir-vivre contemporaneo. Un personaggio forte che ogni giorno entra nelle case del suo pubblico con l’eleganza e la discrezione di un’amica, quella che ha sempre la risposta giusta. Csaba, volto del lifestyle in continuo divenire, ci racconta il suo nuovo libro, “Buone Maniere – Guida contemporanea allo stile”. Quindi, tieniti pronto per una lezione di buone maniere con Csaba Dalla Zorza!

È l’interprete del savoir-vivre contemporaneo. Un personaggio forte che ogni giorno entra nelle case del suo pubblico con l’eleganza e la discrezione di un’amica, quella che ha sempre la risposta giusta. Csaba, volto del lifestyle in continuo divenire, ci racconta il suo nuovo libro, “Buone Maniere – Guida contemporanea allo stile”. Quindi, tieniti pronto per una lezione di buone maniere con Csaba Dalla Zorza!
Guida contemporanea alle buone maniere
La nuova stagione televisiva la vede al timone di “Cortesie per gli Ospiti” su Real Time, nella veste di giudice, assieme allo chef Roberto Valbuzzi e all’architetto Diego Thomas, per valutare il lifestyle dei padroni di casa. E, tra radio, televisione e impegni mondani, la signora dell’eleganza ha trovato anche il tempo di scrivere “Buone Maniere”, un testo fondamentale per distinguersi in ogni occasione. Non il solito Galateo, ma un approccio inedito e fluido a un argomento che si conferma un grande protagonista della vita quotidiana. Un libro perfetto anche da regalare, senza la paura di essere fraintesi. Perché, come ci spiega l’autrice, classe ed educazione partono dal presupposto della consapevolezza di poter sempre imparare qualcosa di nuovo, e che ogni occasione per rispolverare anche i concetti dati per assodati va colta al volo. Basta spiegarlo nel modo migliore… con Buone Maniere.

“Buone Maniere” si presenta come un insieme di consigli per fare bella figura in ogni occasione. In che modo si distacca dalla rigidità di un Galateo sempre troppo fedele a se stesso, optando per un approccio più dinamico e contemporaneo?
“Quando si parla di “galateo” pochi considerano che il testo a cui si fa riferimento ha circa 500 anni e contiene regole ormai totalmente superate. Il mio obiettivo era quello di raccogliere in un volume pratico tutto (o quasi) ciò che si deve sapere per fare bella figura nelle occasioni più diverse: dallo scrivere un biglietto di ringraziamento al presentare il proprio capo a una cena. Ho provato a interpretare la regola classica rendendola attuale, affinché i lettori possano avere degli spunti per sviluppare un proprio “savoir-vivre” personale.”
Tu hai una personale definizione di buone maniere, profondamente connessa all’individualità. Ce la racconti meglio?
“Per me le buone maniere sono uno stile di vita. Pacato, garbato, ma non per questo sempre accondiscendente. Avere buone maniere significa essere gentili con il prossimo, avere pazienza ed eleganza. Anche mettere il tovagliolo a sinistra, certo. Ma non solo!”
Il punto di partenza è quello del saper affrontare situazioni che non rientrano nella propria quotidianità. Rispondere alla domanda “si fa, o non si fa?”. Al di là delle singole declinazioni, c’è una regola sempreverde dalla quale incominciare per non sbagliare?
“Per non sbagliare si deve conoscere la regola. Una volta che si sa come si dovrebbe fare, allora possiamo permetterci anche di interpretare, modificare, a volte eludere la regola stessa. Se invece ignoriamo la regola è più probabile rischiare la brutta figura… Se dovessi dire qual è la regola unica da rispettare, direi che è solo quella di essere moderati in tutto e rispettosi degli altri. Non mettere noi stessi al centro pensando che debbano essere gli altri ad adeguarsi.”

Questo libro affronta l’argomento declinato in diversi contesti. Tra gli altri, anche quelli famigliari e lavorativi. Mondi all’interno dei quali, il concetto di “buone maniere” spesso viene ignorato a favore di quelli di “abitudini” e “professionalità”. Tu che interpretazione dai?
“A differenza di quanti alcuni possano credere, le buone maniere non sono un abito da indossare quando si esce di casa, al contrario, devono essere una parte intima di noi. Le buone maniere partono in famiglia, e dovrebbe essere così per tutti, ma soprattutto per chi ha dei figli, perché i bambini crescono imparando per emulazione. L’abitudine deve essere una “buona abitudine”. Non voglio credere che mangiare con i gomiti giù dal tavolo e non parlare con la bocca piena a tavola sia “una imposizione”. Dovrebbe venire naturale. Allo stesso modo sul lavoro: prevaricare è brutto, quasi volgare. Essere cortesi non costa nulla. E trasforma il mondo in cui lavoriamo e viviamo.”
I consigli per la Mise en Place di Csaba dalla Zorza
Per noi di Westwing, l’argomento “buone maniere” è, tra gli altri, indissolubilmente legato alla tavola. Facciamo chiarezza sui dubbi che gravitano attorno alla prima fase: apparecchiare. Occasioni formali e altre più informali richiedono un linguaggio estetico preciso. Quale strategia seguire per l’una e l’altra?
“Lo dico con un sorriso divertito: la mia vita gira intorno a una tavola apparecchiata. Mangiare in un contesto pulito, ordinato, gradevole alla vista, rende tutto più bello. Saper godere della compagnia dei nostri commensali, conversando, è parte essenziale del rituale per vivere bene. Non c’è una strategia. In questo caso si deve conoscere la regola. Le occasioni “formali” non appartengono alla casa, ma solo ai banchetti ufficiali. A casa non si deve cercare di emulare il ristorante di moda. Si deve apparecchiare in modo corretto. Per le occasioni più eleganti basterà aggiungere dei pezzi (come si fa con l’abbigliamento aggiungendo un gioiello, ad esempio). Sottopiatti, bicchieri a stelo, piattino del pane e posate d’argento, candele e centrotavola sono sicuramente oggetti per le tavole speciali. La doppia posata, il tovagliolo in tessuto, il mènage con olio e aceto e la brocca per l’acqua sono invece oggetti da usare quotidianamente.”
I nostri prodotti per la tavola più raffinati:
Posate e bicchieri. Un altro mito che terrorizza molti di noi, enfatizzato da un infinito immaginario cinematografico che ne ha sempre rappresentato le imbarazzanti difficoltà. Come distinguersi per educazione e classe?
“Semplicemente sapendoli usare nel modo corretto. Qualche regola di base: impugnare le posate con delicatezza (senza appoggiare l’indice sulla lama del coltello); non fare mai bocconi troppo grandi, pulirsi sempre le labbra prima di bere, bere a piccoli sorsi.”

Cena Placée o Buffet? Cosa tenere presente nell’organizzare e quali regole generali seguire nel partecipare?
“Questa domanda non può avere una risposta breve: nel libro dedico un intero capitolo all’arte di essere bravi padroni di casa e bravi ospiti! Sicuramente posso dire che, nel mondo attuale, essere puntuali e tenere il proprio cellulare in tasca ci fanno distinguere in modo davvero evidente.”
Un invito a cena include il tacito accordo di un presente da portare con sé. Sappiamo che anche con fiori e vino l’errore è in agguato. Come evitarlo? Come puntare sull’originalità senza apparire fuori luogo?
“I fiori sono un bellissimo pensiero se il bouquet è piccolo, o meglio ancora se al posto dei fiori recisi si opta per una pianta che abbia già un vaso. L’idea è quella di non costringere la padrona di casa a doversi occupare dei fiori mentre sta intrattenendo i suoi ospiti. Il vino è un’idea sempre gradita, ma si deve portare la bottiglia sapendo che la padrona di casa non deve sentirsi in obbligo di offrirla quella sera stessa. Un libro particolare è una buona idea, una scatola di cioccolatini fa sempre piacere, pasticcini e gelato sono da evitare a meno che non siano stati precedentemente concordati con la padrona di casa.”

A proposito di Csaba, la stagione televisiva ti vede impegnata con la nuova edizione di “Cortesie per gli ospiti”. Quali sono le novità che porterai?
“Ho cercato di non fare paragoni tra me e chi mi ha preceduto, non mi sembra corretto. Ciascuno ha il suo modo. Sicuramente porto alla trasmissione una competenza che può permettere a chi guarda di imparare con leggerezza e divertendosi. Spero di non risultare troppo seria – cerco di dire le cose con professionalità, di non offendere mai nessuno. Anche se a volte alcune tavole sono davvero disastrose … Ma è il bello di questo programma. Possiamo esprimere una gamma di voti che va da zero a dieci. E la usiamo!”
Libri, radio, Tv, eventi. Come riesci a mantenere il tuo inconfondibile savoir-vivre in una vita tanto frenetica? Qual è il consiglio di “Buone Maniera” che Csaba dà più spesso a Csaba?
“In questo momento sono molto impegnata, è vero. Ma lavoro comunque 4 giorni a settimana – sono una persona privilegiata in questo. Gli altri tre sono sempre e solo per la mia famiglia. È in questo che io trovo il mio equilibrio. Il consiglio che mi do più spesso è sempre lo stesso: avere organizzazione mentale, essere educata, non pensare che la fretta possa giustificare la cafonaggine. Capita anche a me di dare una risposta secca o brutta. Ma deve esserci un vero motivo. Per il resto: con eleganza, è sempre meglio…”

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