Marta Marzotto - Intramontabile icona di stile
Tante le vite vissute da Marta Marzotto. Poliedrica, impegnata e creativa, regina dei salotti più importanti e figura di spicco negli anni del benessere italiano. Noi di Westwing vogliamo omaggiarla con un ricordo speciale attraverso la sua storia. Ecco Marta Vacondio Marzotto.

Le origini di Marta Marzotto – Da Reggio Emilia alla grande Milano
Marta Vacondio nasce a Reggio Emilia nel 1931. Origini modeste e un’infanzia passata tra le terre emiliane e la Lomellina, dove da giovanissima inizia a lavorare come mondina. Il passo verso Milano è breve e Marta mostra subito un grande interesse per il mondo della sartoria e della moda, applicandosi come apprendista sarta presso l’atelier delle Sorelle Aguzzi. Una bellezza, la sua, che la rende protagonista della grande moda del dopoguerra, come modella per Gigliola Curiel e tante altre Maison del celebre quadrilatero milanese. Un sottile fil rouge, che nel 1954, la porta al matrimonio con il conte Umberto Marzotto, proprietario dell’omonima industria tessile vicentina. Nascono 5 figli: Paola, Annalisa, Vittorio Emanuele, Maria Diamante, e Matteo. A fine anni ’60 la separazione ufficiale e l’inizio di una nuova vita.

I salotti di Marta Marzotto – Le amicizie e i grandi amori
Gli anni della prima Repubblica sono per Marta un periodo di ascesa. Anno dopo anno è sempre più la protagonista dei salotti della bella Milano, a fianco di scrittori, politici, artisti, pensatori del suo tempo. Alberto Moravia, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, il Presidente della Repubblica Pertini e poi, indimenticabile, Renato Guttuso, conosciuto al Salotto dei Marchi della città. Con lui Marta stringe un legame profondo, nell’arte e nell’amore, fino alla morte dell’uomo nel 1987. Una relazione tormentata, ma comunque forte e ricca di ispirazione. Marta infatti appare in diverse opere dell’artista neorealista, come nella serie delle Cartoline. Una raccolta di 37 disegni a tecnica mista, raffiguranti l’amore, la passione e il sentimento per lei, la tanto amata Marta. Nel 1976, l’incontro con il suo terzo grande amore: il politico e saggista Lucio Magri, conosciuto nella casa di Eugenio Scalfari.

Marta Marzotto in due scatti del 1967 e 1969

Renato Guttuso – Melancholia Nova, 1980
Caftano trend – La moda da Cortina alla Sardegna
Il caftano è sicuramente il capo di abbigliamento che meglio rappresenta la figura di Marta Marzotto. Leggero e colorato per l’estate, ricco di ricami, applicazioni e dettagli ad effetto zarina per i mesi invernali. Un must have tutto da abbinare a gioielli importanti e sontuosi collier. Gli accessori di stagione non mancano, come ventagli preziosi, colbacchi in pelliccia e sandali flat. Una figura unica la sua, a cui diversi stilisti hanno dedicato almeno una delle proprie creazioni. Dai motivi animalier dell’amico Roberto Cavalli, alle estrose fantasie di Elie Saab. Uno stile che nel 2011 ha dato vita alla mostra: La musa inquieta. Vita, arte e miracoli di Marta Marzotto, presso il Palazzo Morando di Milano. Il caftano diventa un simbolo, l’icona delle grandi estati in Costa Smeralda, delle settimane bianche a Cortina, del benessere, delle sfilate in Piazza di Spagna e degli eventi mondani. La moda è la sua grande passione, da sempre vissuta con creatività. Una moda che osa, uscendo dagli schemi e dai diktat delle grandi griffe.

Il suo impegno nel sociale
Grande è l’impegno di Marta Marzotto nel sociale. La lotta contro la fibrosi cistica, che nel 1989 ha portato via Annalisa, una delle sue figlie e l’impegno nella Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, fondata anche dal figlio Matteo. La lotta alla Camorra nel 2000, la vede cittadina onoraria in diversi comuni, come Castelvolturno, Casal del Principe, Grazzanise. Una donna ricordata non solo per le feste e lo sfarzo, ma anche per la sua grande generosità e disponibilità verso gli altri.

Colore, fantasia, sempre con il sorriso. Solare e piena di gioia di vivere, questa la chiave di lettura per riassumere le mille vite di Marta Marzotto.
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