Iscriviti ora e ricevi un buono regalo da 15€!
piante carnivore in casa

Nei libri e in alcuni cartoni animati che leggevamo e guardavamo da bambini le piante carnivore accendevano la nostra curiosità e la nostra fantasia. Ci chiedevamo: ma esistono veramente dei vegetali in grado di mangiare una preda in un sol boccone? Ora, che di anni ne son passati un po’, siamo in grado di metter da parte le leggende. Le piante carnivore certamente esistono, ma si nutrono semplicemente di insetti. Inoltre, hanno delle forme e dei colori tanto affascinanti quanto unici. Quindi perché non sfruttarle anche per dare un tocco esotico alla nostra abitazione? Scopriamo insieme le migliori e più comuni piante carnivore da appartamento.

5 specie di piante carnivore facili da curare

Questi vegetali “predatori” all’interno di un appartamento non svolgeranno solo una funzione decorativa, ma saranno utili a liberare l’ambiente da fastidiosi insetti. Ma quale specie si adatta meglio alle mura domestiche? Qui di seguito una breve carrellata dei tipi di piante carnivore più diffuse.

1. Drosera Capensis

La Drosera Capensis è una delle specie più conosciute. Si caratterizza per i suoi irresistibili tentacoli rossi, vera e propria calamita per gli insetti. I malcapitati animaletti, attratti dal colore acceso, si depositano su essi, rimanendo incollati. Con calma, i peli che ricoprono gli steli avvolgeranno le prede e verranno digeriti “senza pietà” dalla Drosera.

Proviene direttamente dal Sud Africa e di conseguenza necessità di calore per circa tutto l’anno. È ideale da coltivare in casa, ma dovrai garantirle perennemente una temperatura compresa tra i 18 e i 30 gradi.

Drosera Capensis
Drosera Capensis

2. Dionaea Muscipula

Hai presente la classica pianta carnivora con i dentini che popola l’immaginario comune? Ecco, l’identikit corrisponde a quello della Dionaea Muscipula. Conosciuta anche come Venere acchiappamosche, si fa notare per le sue foglie costellata da ciglia, che le permettono di intrappolare le sue prede.

La pianta carnivora Dionaea ha un metodo di cattura attivo: le foglie colorate funzionano da esca. Quando l’insetto si posa su esse, alcuni sensori le permettono di richiudere istantaneamente le ciglia intrappolando il malcapitato animaletto. All’interno della sua bocca, i peli inizieranno a produrre degli enzimi che le faranno digerire lentamente – anche in una settimana – lo sfortunato insetto.

Dionaea Muscipula
Dionaea Muscipula

3. Sarracenia Purpurea

Se la Dionaea si fa notare per il suo metodo di cattura attivo, la Sarracenia Purpurea si contraddistingue invece per quello passivo. È una sempreverde che può raggiungere anche i 20 centimetri di altezza. Attira gli insetti tramite un nettare narcotizzante per poi lasciarli cadere nel suo imbuto formato da foglie e petali. Sul fondo ad attenderli un liquido in cui batteri ed enzimi daranno il via ad una lenta digestione.

La Sarracenia può essere coltivata sia all’interno che all’esterno. L’importante è che la temperatura non scenda mai al di sotto degli zero gradi.

Sarracenia Purpurea
Sarracenia Purpurea

4. Nepenthes

La Nepenthes arriva direttamente dalle foreste tropicali asiatiche ed è indubbiamente una delle specie più belle e appariscenti. Come la Sarracenia, sfrutta un metodo di cattura passivo. Gli insetti vengono attratti dal profumo del nettare emanato dalla pianta, per poi venire intrappolati in un’ampolla con pareti lisce che impedisce la fuga. Sul fondo infine ci sarà un liquido ricco di enzimi ad attenderli, dove gli insetti dapprima annegheranno, e poi verranno digeriti dalla pianta.

Essendo una pianta tropicale, la Nepenthes deve essere coltivata all’interno garantendoli sempre una temperatura superiore ai 20 gradi, così come una buona dose di umidità.

Nepenthes
Nepenthes

5. Cephalotus follicularis

Definito il “bonsai” delle piante carnivore il Cephalotus follicularis proviene dall’Australia. Come potrai immaginare questo epiteto le è stato affidato per le sue piccole dimensioni: la pianta non supera i 5 centimetri di altezza.

È un esemplare affascinate, che presenta due particolari tipi di foglie: una a lamina, utilizzata per il processo di fotosintesi; e una caratterizzata da tentacoli rossi, per attirare con il colore e il nettare profumato le proprie prede.

Cephalotus follicularis
Cephalotus follicularis

I portavasi perfetti per le tue piantine:

Consigli per coltivare le piante carnivore in casa

Ti sei mai domandato perché le piante carnivore si nutrono d’insetti? I vegetali predatori si sviluppano in zone paludose e particolarmente umide, dove la presenza di azoto, uno dei loro principali nutrienti è piuttosto bassa. Per compensare a tale mancanza, recuperano l’azoto direttamente dalla decomposizione degli insetti catturati. Partendo da questa premessa sarà fondamentale ricreare un habitat che sia molto simile a quello naturale.

  1. Innaffiamento
    Richiedono acqua dolce povera di sali minerali, i quali sono nocivi e portano al deperimento della pianta in pochissimo tempo. La soluzione ideale è perciò utilizzare sempre dell’acqua demineralizzata.
  2. Portavasi
    Le piante carnivore derivano da ambienti paludosi e tropicali. Di conseguenza non possono fare a meno di una buona dose di umidità, che si può ottenere raggruppando vari esemplari in un sottovaso e mantenendo costantemente sul fondo due dita d’acqua.
  3. Luce
    Altro elemento essenziale per la cura delle piante carnivore è la luce. In media necessitano circa 12 ore di esposizione alla luce, perciò si consiglia di tenerle sul davanzale della finestra. In alcuni casi potrà essere utile ricreare una luce artificiale in inverno.
  4. Temperatura
    Le piante carnivore dei climi temperati, sebbene non sopportino il forte gelo, possono essere poste all’esterno per la maggior parte dell’anno e sono resistenti al freddo. D’inverno vanno tenute in un posto freddo, con temperature attorno a 2-5 °C, in modo che entrino in dormienza fino alla primavera successiva, altrimenti cresceranno stentate e indebolite.
  5. Terriccio
    Infine ultimo elemento da non sottovalutare è il terriccio: deve essere povero di nutrienti. Il consiglio è quello di utilizzare dalla torba acida povera di azoto che si ottiene dallo sfagno, un particolare muschio tipico delle zone in cui le piante carnivore crescono alla strato brado. A questo andrebbe anche aggiunta una parte di sabbia orticola o perlite.

Scopri gli scaffali per esporre le piante:

Le piante carnivore sono solo una delle tante opzioni per donare un tocco di verde alla tua casa. Scopri tanti altri utili consigli dando un’occhiata alla categoria “Piante e fiori da interno”!