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box too good to go al mercato con ortaggi

Lo spreco alimentare è uno dei temi centrali quando si parla di sostenibilità: non solo ha effetti a livello economico, ma anche sull’ambiente e sulla sicurezza alimentare stessa. Dal 2015 Too Good To Go ha ben in mente questi problemi e si impegna a risolverli tramite la loro app. Abbiamo intervistato il team di “Waste Warriors” che punta a ridurre lo spreco alimentare di ristoranti e negozi di alimentari, con una semplice formula.

Cos’è e come funziona Too Good To Go

Ciao Too Good To Go! Chi siete, cosa fate, come è nata l’idea?

Noi siamo dei veri e propri Waste Warrior con l’obiettivo di combattere gli sprechi alimentari e creare un mondo migliore. Come? Grazie all’app Too Good To Go! Una soluzione che in pochi semplici click permette al negoziante di ridurre gli sprechi mettendo in vendita le Magic Box, scatole a sorpresa contenenti l’invenduto della giornata, e agli utenti di salvare prodotti ancora freschi, che altrimenti andrebbero gettati, acquistandoli a un terzo del prezzo originale. L’idea è nata nel 2015 da un gruppo di studenti danesi convinti della necessità di trovare una soluzione per contrastare lo spreco alimentare attraverso un modello semplice, flessibile ed efficace. Dopo 5 anni abbiamo conquistato ben 14 Paesi Europei e da qualche mese anche il mercato statunitense.

Dove è disponibile la vostra app e come funziona?

L’app Too Good To Go ad oggi è presente in 14 Paesi d’Europa e negli Stati Uniti, precisamente a New York e Boston. In Italia siamo arrivati in più di 40 città e abbiamo conquistato oltre due milioni di utenti, ma il nostro obiettivo è quello di raggiungere più persone possibili e le aree più periferiche in modo da creare la più vasta ed efficiente rete anti spreco.

Il funzionamento dell’app è molto intuitivo anche grazie al modello di business flessibile: al negoziante, infatti, basta inserire la disponibilità di box, senza specificare che tipo di prodotti saranno presenti all’interno, basandosi esclusivamente sugli invenduti della giornata, offrendogli così massima flessibilità durante la preparazione della box e inserendo realmente i prodotti rimasti in negozio e che non è riuscito a vendere durante la giornata.

L’utente, d’altra parte, può scaricare gratuitamente l’app, geolocalizzarsi per individuare i negozi aderenti nelle vicinanze e acquistare la propria Magic Box, che poi sarà ritirata direttamente in store, a un terzo del prezzo originale del prodotti contenuti.

Spreco alimentare e sostenibilità

C’è davvero così tanto cibo che viene buttato via? Perché, secondo voi?

Sì, purtroppo ancora oggi un terzo di tutto il cibo viene sprecato e di questo il 53% viene gettato tra le mura domestiche; per questo secondo noi è fondamentale sensibilizzare in primis i cittadini a un uso consapevole.

Uno dei motivi può essere il fatto che il tema della spreco alimentare non viene percepito come problematica, o per lo meno, solo negli ultimi anni ha assunto questa accezione. Per tale ragione noi di Too Good To Go, oltre al nostro core business di app contro lo spreco, ci impegniamo a promuovere iniziative e campagne anti spreco a tutto tondo, lungo la filiera e verso i consumatori, per accrescere la consapevolezza su questa problematica e aiutare ad individuare le migliori azioni per contrastare lo spreco alimentare.

Fino a che punto lo spreco di cibo è legato alla questione ambientale e al tema sostenibilità?

Lo spreco alimentare ha enormi implicazioni non solo in termini economici, si stima infatti che il valore dello spreco alimentare è pari a 1.2 trilioni, ma anche ambientali e sociali. Il modo in cui smaltiamo il cibo innesca una catena di conseguenze problematiche per il delicato ecosistema del nostro pianeta, in particolare lo spreco alimentare è responsabile dell’8% delle emissioni di gas serra, che sono determinanti per l’inquinamento e il surriscaldamento globale. Non solo questo però, è necessario pensare anche all’impatto che queste avranno sulla sicurezza alimentare delle generazioni future (è emerso che se salvassimo anche solo un quarto del cibo sprecato, saremmo in grado di sfamare 870 milioni di persone malnutrite*).

Per questo per noi è importante, oltre che rendere tutti consapevoli dei danni che lo spreco alimentare comporta, fare qualcosa di concreto per contrastare queste problematiche e creare un ambiente migliore.

*FAO, 2016

Cosa possono fare i consumatori, nel loro piccolo, per dare una mano?

  1. Fare la spesa in maniera consapevole

    Sicuramente il primo consiglio per essere più consapevoli di ciò che acquistiamo e che, di conseguenza, dovremmo consumare per evitare di sprecarlo, è fare una lista della spesa dettagliata, in modo da sapere esattamente cosa comprare ed evitare di avere prodotti che rimarranno in frigorifero e che saremo costretti a gettare.
  2. Usare la regola “FIFO”

    Un altro accorgimento consiste nel controllare le etichette e riporre i prodotti in base alla scadenza, ciò si può identificare nella regola “FIFO” (First In, First Out – “chi prima entra, prima esce”), in sostanza gli alimenti acquistati prima, e dunque con una scadenza più vicina, devono essere consumati per primi. Questo rappresenta un ottimo metodo per avere a portata di mano quei cibi in procinto di scadere e che per questo dovrebbero essere consumati prima.
  3. Sfruttare meglio gli spazi

    A questo si lega il fatto di sfruttare al meglio gli spazi in frigorifero e nel freezer, sia per avere una panoramica dei prodotti che dobbiamo consumare ma anche per evitare che i nostri cibi, incastrati uno sopra l’altro, vadano a male prima del tempo.
  4. Usare la creatività

    Infine, stimolare la creatività sbizzarrendosi in cucina con ricette anti spreco originali potrebbe essere un altro modo per consumare quei cibi comprati e dimenticati in frigorifero.

Come affrontate il tema degli imballaggi per avere il minor impatto possibile?

Quello che ricordiamo ai nostri utenti ogni volta che acquistano una Magic Box è di portare il proprio sacchetto o il proprio contenitore in modo da ridurre il più possibile l’uso di buste e imballaggi non riciclabili. Purtroppo non possiamo agire sui prodotti già imballati, ma è sicuramente importante ricordare che ognuno, nel proprio piccolo, è fondamentale.

È cambiato qualcosa nella percezione degli sprechi alimentari negli ultimi anni?

Sicuramente c’è più consapevolezza tra le persone, qualche anno fa non si aveva la percezione che lo spreco alimentare fosse da considerare una vera e propria problematica. Ovviamente è importante considerare che ogni Paese ha i propri obiettivi strategici, le proprie necessità e i propri punti di forza. Ci sono Paesi che sono avanti anni luce nelle energie rinnovabili, altri nel riciclo, altri ancora nell’eliminazione della plastica. L’Italia, insieme alla Francia, è uno dei due Paesi dell’Unione che ha una vera e propria legge che cerca di combattere gli sprechi, non solo alimentari: la legge Gadda 166/16. Quello che è certo è che da parte di tutti si va sempre di più verso modelli virtuosi, ormai è diventato molto difficile per istituzioni, aziende e per gli stessi cittadini ignorare le esigenze del pianeta e non ragionare in termini di sostenibilità.

Passato, presente e futuro

La “crisi da Covid” ha avuto un impatto sulla vostra attività?

Sì, come per tutti il primo lockdown non è stato affatto semplice. Anche noi abbiamo risentito della situazione difficile avendo avuto un importante calo dell’attività dell’app, causato ovviamente dalla chiusura della maggior parte dei negozi ed esercizi commerciali. Durante il secondo semestre del 2020 invece, abbiamo visto una crescita esponenziale del numero di nuove attività aderenti all’app e del servizio in generale: considerando l’incertezza dovuta a chiusure/aperture, Too Good To Go si è rivelata una scelta ideale per evitare gli sprechi dovuti all’altalenarsi della domanda e allo stesso tempo uno strumento utile per attirare in negozio nuovi clienti.

Quali sono i vostri progetti di sviluppo per il futuro?

Sicuramente espandersi capillarmente su tutto il territorio italiano in modo da coinvolgere in egual misura le grandi città e i centri più piccoli. L’obiettivo ultimo di Too Good To Go consiste proprio nel creare la più efficiente rete anti spreco e cercare di rendere tutti, dai cittadini alle grandi aziende, più consapevoli di ciò che lo spreco alimentare comporta e aiutare ad individuare i migliori comportamenti per contrastarlo e ridurlo quanto più possibile.

negoziante e cliente too good to go

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